Il mare è quello che, a una
certa età, bisogna provare: sfidando le tempeste, temendo la bonaccia, evitando
il naufragio. Sono le città degli studi, i luoghi dei viaggi e dei primi
lavori, i luoghi delle conoscenze e delle esplorazioni. Il porto è
invece il luogo da cui si parte e dove si torna, per riposare, rifornirsi: e
ripartire. Ogni città è un porto perfetto, ma, ripeto, non è il mare. Non c’è
nulla di più triste, arrivati a una certa età, che capire di non essersi mai
mossi. Di aver girato in tondo nel porto, accettando le sue piccole
consolazioni: i soliti amici con cui tirare tardi, birra e corteggiamenti, un
lavoro qualunque basta che arrivi. Non è un invito a scappare. E’ un invito ad
andare perché poi sarà bello tornare.
Il nostro viaggio non sarà
infinito: per restar fermi avremo molto, molto tempo, dopo.
Grazie Beppe
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