Il silenzio ci angoscia e spesso, tendiamo a riempirlo in mille modi: valanghe di parole, musiche assordanti, luoghi rumorosi.
Non siamo più in grado di vivere il silenzio perché non riusciamo più a coglierne le sue virtù.
Tendiamo a creare montagne di parole invece di condividere i silenzi: ci
imbarazza non dire nulla e di conseguenza talvolta parliamo anche se non ne
sentiamo l’esigenza, lo facciamo solo per riempire il vuoto generato dal
silenzio.
In realtà anche non parlando si può comunicare: con gli occhi, che sono lo
specchio della nostra anima (per questo che facciamo fatica a guardarci negli
occhi), con le nostre espressioni facciali, con la nostra mimica corporea
(linguaggio non verbale), anche solo il contatto fisico con un’altra persona
può trasmettere più di mille parole.
Le parole sono uno strumento meraviglioso della comunicazione
umana ma spesso sono usate per ferire, per allontanare, per influenzare, per
riempire un vuoto. E’ necessario riconquistare la capacità di saper tacere.
Solo se si è in grado di vivere il silenzio si useranno le parole nel modo più
costruttivo possibile, al contrario diventeranno uno strumento pericoloso,
sterile, malsano.
Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di saper tacere.
Le persone che parlano molto dovrebbero provare a riflettere e a
comprendere cosa susciterebbe in loro il silenzio.
Le persone che parlano poco non lo fanno solitamente in modo consapevole ma
tendono ad essere silenziose perché sono timide e non vogliono o non riescono ad
esprimere il proprio pensiero. Anche loro dovrebbero riflettere su questo.
Il silenzio sano è il silenzio ricercato, consapevole, conquistato. E’ quel
silenzio che non è una fuga ma un’occasione sacra per conoscere, comprendere,
crescere.
Prima di parlare, proviamo ad ascoltare: mettiamo da parte il nostro Ego, dimentichiamo
i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni; concentriamoci sul nostro
interlocutore, su ciò che ci sta trasmettendo con o senza parole.
Osserviamo i bambini, veri maestri di vita. Essi parlano solo se
necessario, rimangono in silenzio per tanto tempo sviluppando fin da subito una
comunicazione non verbale formidabile. Proviamo a stare in silenzio con essi:
osserviamoli mentre giocano, ascoltiamo le loro storie.
Per i primi anni della nostra vita non usiamo le parole, con gli anni ci
immergiamo in un infinito mondo di parole e dimentichiamo le nostre abilità non
verbali.
Il silenzio ci aiuta a comprendere ciò che accade: la nascita di intuizioni
e di nuovi pensieri, il risveglio della gratitudine del momento che stiamo
vivendo.
Le parole sono importantissime e hanno un potere inimmaginabile: possono fare
del bene ma anche per fare del male. Non sprechiamole, consideriamole preziose,
come il silenzio.
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