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09/05/2015

Europe Day!

'Europe will not be made all at once, or according to a single plan. It will be built through concrete achievements which first create a de facto solidarity.' 

Robert Schuman, 9 May 1950




04/05/2015

Il Sommo...


A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa, 
 
l’amor che move il sole e l’altre stelle.

“Il Venezuela nutre la coscienza del suo popolo”.


La partecipazione del Venezuela a Expo Milano 2015 è incentrata nel evidenziare come l’alimentazione vada oltre la necessità biologica e sia inoltre rivendicata come un diritto umano e una conquista sociale. La partecipazione del Paese sudamericano all’Esposizione Universale offre al visitatore un’esperienza di grande interesse attraverso una visione approfondita e globale dei progressi raggiunti in materia agroalimentare, in linea con gli Obiettivi del Millennio. Gli obiettivi che si pone il Paese partecipando a Expo Milano 2015 sono molteplici: mostrare le abitudini e le tradizioni culinarie e delle sue otto regioni geografiche, dal processo della semina di riso, mais, avena, manioca, ocumo e patata dolce alla cultura della tavola, rendere visibili i risultati ottenuti in materia di nutrizione e sicurezza alimentare riconosciuti internazionalmente dai diversi organismi internazionali specializzati, dando particolare risalto al riconoscimento della FAO per aver raggiunto l’obiettivo della “Sfida Fame Zero” nel Paese, mostrare i risultati raggiunti in Venezuela nello sradicamento della povertà estrema e l’adeguamento del modello agricolo del Paese verso sistemi sostenibili. Nello spazio espositivo venezuelano saranno presenti elementi caratteristici dell’agricoltura venezuelana che fanno parte integrante della cultura, per esempio la coltivazione di cacao, caffè, frutta e la produzione di rum di ottima qualità. Lo spazio espositivo del Venezuela offre al visitatore l’opportunità di degustare i prodotti venezuelani della più alta qualità, dal caffè al cioccolato prodotto con il miglior cacao del mondo, fino all’allegria del rum. L’arredamento interno del Padiglione sarà incentrato sull’utilizzo di materiali organici come il legno e i tessuti. I temi saranno esposti utilizzando la tecnologia olografica, con enfasi speciale sui costumi, le tradizioni e la biodiversità del Venezuela. Gli eventi in programma si terranno in un ambiente cordiale e fraterno, rappresentativo dell’accoglienza dei venezuelani e sarà affiancato da molteplici manifestazioni culturali, come conferenze, concerti e mostre.
 
EXPO Milano 2015


02/05/2015

Essere bilingue cambia la nostra visione del mondo?

Per la scienza non è una novità il fatto che parlare due o più lingue porti moltissimi vantaggi. Come hanno confermato tutte le ricerche in materia svolte negli ultimi 15 anni i bilingui hanno migliori prospettive in ambito lavorativo, minore probabilità di essere affetti da demenza senile e sono avvantaggiati dal punto di vista cognitivo. Ma una recente ricerca ha evidenziato dei risvolti ancora più interessanti: a seconda di quali specifici linguaggi i bilingui padroneggino, la loro visione del mondo cambia di conseguenza. Riuscire a passare da una lingua all'altra senza problemi è un ottimo allenamento per il cervello, utilissimo al fine di renderlo più flessibile, come confermato da diversi test. Di conseguenza, alla stessa maniera in cui allenare il nostro fisico ci fornisce diversi benefici di tipo biologico, padroneggiare due o più lingue è fonte di diversi benefici cognitivi che saranno evidenti nelle fasi più avanzate della nostra vita: disordini mentali degenerativi come l'Alzheimer, ad esempio, nei bilingui emergono mediamente fino a cinque anni dopo rispetto a chi fa uso di un solo linguaggio. Un recente studio pubblicato su Psychological Science ha studiato le differenti reazioni a diversi esperimenti di persone in grado di parlare sia il tedesco che l'inglese e di persone che al contrario si esprimono utilizzando una sola di queste lingue. Ai soggetti sono stati mostrati video rappresentanti eventi di movimento, come un ciclista che si dirige verso un supermercato o una donna che si avvicina alla sua auto. In seguito a queste persone è stato chiesto di descrivere le scene a cui avevano assistito. Gli scienziati hanno rilevato che coloro che parlano solo tedesco hanno la tendenza a descrivere la scena parlando dell'obiettivo ("una donna attraversa per arrivare all'auto", "un ciclista corre per arrivare al supermercato"), mentre coloro che parlano solo inglese invece si concentravano sull'azione ("una donna che cammina", "un uomo che pedala"). La conclusione a cui sono sono giunti i ricercatori è che il tedesco sia un linguaggio più globale mentre l'inglese sia una lingua più specifica. Quando lo stesso esperimento è stato effettuato prendendo in considerazione i bilingui, questi hanno dimostrato di essere in grado di passare da una prospettiva all'altra senza problemi: i tedeschi che parlavano anche inglese erano in grado di tenere in piedi un discorso in tutte le sue parti principali ma anche di concentrarsi sull'azione quando si esprimevano in inglese, e l'inverso è accaduto per gli inglesi capaci di parlare tedesco. Di conseguenza i ricercatori hanno dedotto che i comportamenti dei soggetti variano in relazione al linguaggio da questi adoperato. Ma c'è di più: coloro che parlando due o più linguaggi sono in grado di effettuare decisioni relative a eventuali rischi in maniera molto più razionale parlando e riflettendo non utilizzando la propria lingua madre, in quanto ciò li induce a riflettere in maniera più profonda sui rischi presi e sulla loro connessione. La lingua che parliamo, dunque, può davvero cambiare il nostro modo di vedere il mondo.

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