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09/05/2015
04/05/2015
Il Sommo...
A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle.
“Il Venezuela nutre la coscienza del suo popolo”.
La
partecipazione del Venezuela a Expo Milano 2015 è incentrata nel evidenziare
come l’alimentazione vada oltre la necessità biologica e sia inoltre
rivendicata come un diritto umano e una conquista sociale. La
partecipazione del Paese sudamericano all’Esposizione Universale offre al
visitatore un’esperienza di grande interesse attraverso una visione
approfondita e globale dei progressi raggiunti in materia agroalimentare, in
linea con gli Obiettivi del Millennio. Gli obiettivi che si pone il
Paese partecipando a Expo Milano 2015 sono molteplici: mostrare le
abitudini e le tradizioni culinarie e delle sue otto regioni geografiche, dal
processo della semina di riso, mais, avena, manioca, ocumo e patata dolce alla
cultura della tavola, rendere visibili i risultati ottenuti in materia di
nutrizione e sicurezza alimentare riconosciuti internazionalmente dai diversi
organismi internazionali specializzati, dando particolare risalto al
riconoscimento della FAO per aver raggiunto l’obiettivo della “Sfida
Fame Zero” nel Paese, mostrare i risultati raggiunti in Venezuela nello
sradicamento della povertà estrema e l’adeguamento del modello agricolo del
Paese verso sistemi sostenibili. Nello spazio espositivo venezuelano saranno
presenti elementi caratteristici dell’agricoltura venezuelana che fanno parte integrante
della cultura, per esempio la coltivazione di cacao, caffè, frutta e la
produzione di rum di ottima qualità. Lo spazio espositivo del Venezuela offre al visitatore l’opportunità di
degustare i prodotti venezuelani della più alta qualità, dal caffè al
cioccolato prodotto con il miglior cacao del mondo, fino all’allegria del rum.
L’arredamento interno del Padiglione sarà incentrato sull’utilizzo di materiali
organici come il legno e i tessuti.
I temi saranno esposti
utilizzando la tecnologia olografica, con enfasi speciale sui costumi, le
tradizioni e la biodiversità del Venezuela. Gli eventi in programma si
terranno in un ambiente cordiale e fraterno, rappresentativo dell’accoglienza
dei venezuelani e sarà affiancato da molteplici manifestazioni culturali, come
conferenze, concerti e mostre.
EXPO Milano 2015
02/05/2015
Essere bilingue cambia la nostra visione del mondo?
Per la scienza non è una novità il fatto che parlare due o più lingue
porti moltissimi vantaggi. Come hanno confermato tutte le ricerche in materia
svolte negli ultimi 15 anni i bilingui hanno migliori prospettive in ambito
lavorativo, minore probabilità di essere affetti da demenza senile e sono
avvantaggiati dal punto di vista cognitivo. Ma una recente ricerca ha
evidenziato dei risvolti ancora più interessanti: a seconda di quali specifici
linguaggi i bilingui padroneggino, la loro visione del mondo cambia di
conseguenza. Riuscire a passare da una lingua all'altra senza problemi è un
ottimo allenamento per il cervello, utilissimo al fine di renderlo più
flessibile, come confermato da diversi test. Di conseguenza, alla stessa
maniera in cui allenare il nostro fisico ci fornisce diversi benefici di tipo
biologico, padroneggiare due o più lingue è fonte di diversi benefici cognitivi
che saranno evidenti nelle fasi più avanzate della nostra vita: disordini mentali
degenerativi come l'Alzheimer, ad esempio, nei bilingui emergono mediamente
fino a cinque anni dopo rispetto a chi fa uso di un solo linguaggio. Un recente
studio pubblicato su Psychological Science ha studiato le differenti reazioni a
diversi esperimenti di persone in grado di parlare sia il tedesco che l'inglese
e di persone che al contrario si esprimono utilizzando una sola di queste
lingue. Ai soggetti sono stati mostrati video rappresentanti eventi di
movimento, come un ciclista che si dirige verso un supermercato o una donna che
si avvicina alla sua auto. In seguito a queste persone è stato chiesto di
descrivere le scene a cui avevano assistito. Gli scienziati hanno rilevato che
coloro che parlano solo tedesco hanno la tendenza a descrivere la scena
parlando dell'obiettivo ("una donna attraversa per arrivare
all'auto", "un ciclista corre per arrivare al supermercato"),
mentre coloro che parlano solo inglese invece si concentravano sull'azione
("una donna che cammina", "un uomo che pedala"). La conclusione
a cui sono sono giunti i ricercatori è che il tedesco sia un linguaggio più globale
mentre l'inglese sia una lingua più specifica. Quando lo stesso esperimento è
stato effettuato prendendo in considerazione i bilingui, questi hanno
dimostrato di essere in grado di passare da una prospettiva all'altra senza
problemi: i tedeschi che parlavano anche inglese erano in grado di tenere in
piedi un discorso in tutte le sue parti principali ma anche di concentrarsi
sull'azione quando si esprimevano in inglese, e l'inverso è accaduto per gli
inglesi capaci di parlare tedesco. Di conseguenza i ricercatori hanno dedotto
che i comportamenti dei soggetti variano in relazione al linguaggio da questi
adoperato. Ma c'è di più: coloro che parlando due o più linguaggi sono in grado
di effettuare decisioni relative a eventuali rischi in maniera molto più
razionale parlando e riflettendo non utilizzando la propria lingua madre, in
quanto ciò li induce a riflettere in maniera più profonda sui rischi presi e
sulla loro connessione. La lingua che parliamo, dunque, può davvero cambiare il
nostro modo di vedere il mondo.
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