Recenti studi basati su strumenti come la risonanza magnetica e su principi
di neuroscienza hanno aiutato gli scienziati a determinare i principali
cambiamenti nel cervello e la loro relazione con il bilinguismo. Uno studio condotto
in Svezia, ha riunito un gruppo di giovani per misurare il loro cervello prima
e dopo aver ricevuto una formazione intensiva in lingue straniere. In un
periodo di 13 mesi, i partecipanti hanno acquisito una buona fluidità nellla
produzione orale di queste lingue. Un’altro gruppo raggruppava studenti di
medicina e scienze cognitive, che per un periodo di 13 mesi hanno studiato intensamente
altre discipline, ma non lingue straniere. Entrambi i gruppi sono stati
sottoposti a risonanza magnetica prima e dopo i loro studi approfonditi. La struttura
del cervello del secondo gruppo è rimasto intatta, mentre parti specifiche del
cervello dei studenti di lingua sono cresciute. La crescita è avvenuta
principalmente nell'ippocampo, coinvolto nell'apprendimento di materiale nuovo e
nella navigazione spaziale, e nelle aree della corteccia cerebrale. Secondo lo
studio, alcune parti del cervello si sviluppano per gradi diversi a seconda del
livello di concorrenza e la quantità di sforzo investito da questi studenti
durante il corso. Così, gli studenti con aree di crescita più elevate dell’ippocampo
e corteccia cerebrale legate all'apprendimento delle lingue, hanno maggiori
competenze linguistiche rispetto agli altri studenti. Nel caso degli studenti
che hanno dovuto lavorare di più durante il loro processo di apprendimento,
questi hanno sperimentato una maggiore crescita nelle aree delle regioni
motorie e corteccia cerebrale. Pertanto, le aree del cervello che mostravano maggiori
cambiamenti erano quelle legate alla nostra capacità di imparare una lingua. Questo
studio riconferma i vantaggi di essere bilingue. Esso ribadisce che
l'apprendimento delle lingue straniere è un buon modo per mantenere il nostro
cervello in forma ad ogni età.
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