Spesso i termini egocentrismo e narcisismo vengono confusi o utilizzati
come sinonimi, il più delle volte in un’accezione negativa. In realtà esprimono
due concetti fondamentalmente diversi e non necessariamente negativi.
L’egocentrismo consiste in un processo cognitivo tramite il quale vediamo
il mondo dall’interno, dal nostro personale punto di vista. Essendo un processo
normale, ognuno di noi tende ad essere più o meno egocentrico nel proprio modo
di ragionare e di valutare le situazioni che affronta. Possiamo però definirlo
un errore cognitivo, in quanto l’egocentrismo porta ad una restrizione della
nostra percezione causato dal fatto che vediamo il mondo solo dal nostro punto
di vista. Ci vuole infatti uno sforzo particolare per vedere con i nostri occhi
il mondo da una prospettiva diversa. Superare il nostro naturale egocentrismo e
allenare il nostro cervello a prendere in considerazione altri punti di vista è
possibile ma rimane un percorso difficile e non sempre raggiungibile.
L’egocentrismo può farci fare delle ipotesi errate su ciò che gli altri
pensano o sentono. Per esempio, riteniamo che persone simili a noi per alcune
caratteristiche, siano d’accordo con le nostre opinioni, anche quando abbiamo
poche motivazioni oggettive per pensarlo. Mostriamo una forma di egocentrismo
anche quando non riusciamo a comunicare in modo sufficientemente chiaro perché
diamo per scontato che le persone alle quali ci rivolgiamo abbiano le stesse
informazioni e conoscenze che abbiamo noi. Questo atteggiamento potrebbe
portare a fraintendimenti e incomprensioni.
L’egocentrismo può avere conseguenze negative di diversa intensità in
ambito relazionale e sociale. Pensiamo a tutti quei comportamenti che vengono
messi in atto pensando solo alle proprie esigenze, tralasciando quelle altrui. Pensando
solo alla propria situazione, non si presta attenzione alle esigenze di tutti
gli altri. Tale comportamenti portano inevitabilmente a manifestazioni di
disapprovazione da parte degli altri.
Occasionali errori egocentrici sono comprensibili e facilmente risolvibili
ma bisogna stare attenti giacché un continuo comportamento egocentrico ci porta
inevitabilmente al narcisismo, diventando una caratteristica molto più complessa
e problematica.
Nel narcisismo infatti, si può anche comprendere il punto di vista altrui
ma non lo si considera importante. I narcisisti possono irritarsi quando gli
altri non riescono a vedere le cose dal loro punto di vista o non vogliono
accettarlo in maniera incondizionata. In casi estremi, il narcisismo porta allo
sfruttamento degli altri per il raggiungimento dei propri interessi.
Passare da un normale egocentrismo al narcisismo è cosa da poco. Attori,
musicisti, conduttori televisivi che cominciano a ricevere l’attenzione dei
media, sono particolarmente inclini ad assumere tendenze narcisistiche. Possono
pian piano scoprire che la loro autostima diventa sempre più dipendente
dall’avere una accettazione sociale. Al fine di proteggere il loro senso di sé
sempre più instabile, hanno bisogno di circondarsi di ammiratori che lo
mantengano stabile. Se passano inosservati possono sentirsi insignificanti fino
a sperimentare emozioni molto negative come la depressione.
Anche alla gente comune può succedere che il bisogno di essere riconosciuti
dagli altri diventi dominante e fondamentale nella propria vita emotiva. Per
soddisfare questa esigenza attuano comportamenti quali ad esempio insistere per
ricevere un trattamento speciale, lamentarsi quando gli altri non li capiscono,
respingere e attaccare le persone che si ritengono essere di intralcio ai
propri scopi. Esempio eclatante, l’importanza dei “like” o “followers”
nelle reti sociali.
Rimaniamo un po’ egocentrici ma evitiamo di diventare narcisisti. Come?
1. Impariamo a riconoscere i propri comportamenti egocentrici. Verifichiamo
se il proprio punto di vista interno influenzi negativamente nei nostri
rapporti sociali.
2. Prendiamo in considerazione cosa provano le altre persone attraverso
l’ascolto attivo empatico. In questo modo è possibile ampliare ed articolare la
propria prospettiva.
3. Costruiamo un solido senso di noi stessi e della nostra autostima che ci
consenta di auto premiarci, più che dipendere dall’approvazione o
dall’attenzione da parte degli altri.
4. Esercitiamo il pensiero che contrasta l’egocentrismo: l’empatia.
Proviamo a spiegare o capire qualcosa mettendoci nei panni di qualcuno diverso
da noi, cerchiamo di immaginare cosa farebbe un’altra persona nella situazione
che ci apprestiamo ad affrontare, e pensiamo alle conseguenze che il nostro
comportamento può avere sugli altri.
“Cosa farei io senza di me?”
Mafalda
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