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23/07/2018

“Io e me, un grande amore e niente più…”


Spesso i termini egocentrismo e narcisismo vengono confusi o utilizzati come sinonimi, il più delle volte in un’accezione negativa. In realtà esprimono due concetti fondamentalmente diversi e non necessariamente negativi.

L’egocentrismo consiste in un processo cognitivo tramite il quale vediamo il mondo dall’interno, dal nostro personale punto di vista. Essendo un processo normale, ognuno di noi tende ad essere più o meno egocentrico nel proprio modo di ragionare e di valutare le situazioni che affronta. Possiamo però definirlo un errore cognitivo, in quanto l’egocentrismo porta ad una restrizione della nostra percezione causato dal fatto che vediamo il mondo solo dal nostro punto di vista. Ci vuole infatti uno sforzo particolare per vedere con i nostri occhi il mondo da una prospettiva diversa. Superare il nostro naturale egocentrismo e allenare il nostro cervello a prendere in considerazione altri punti di vista è possibile ma rimane un percorso difficile e non sempre raggiungibile.

L’egocentrismo può farci fare delle ipotesi errate su ciò che gli altri pensano o sentono. Per esempio, riteniamo che persone simili a noi per alcune caratteristiche, siano d’accordo con le nostre opinioni, anche quando abbiamo poche motivazioni oggettive per pensarlo. Mostriamo una forma di egocentrismo anche quando non riusciamo a comunicare in modo sufficientemente chiaro perché diamo per scontato che le persone alle quali ci rivolgiamo abbiano le stesse informazioni e conoscenze che abbiamo noi. Questo atteggiamento potrebbe portare a fraintendimenti e incomprensioni.
L’egocentrismo può avere conseguenze negative di diversa intensità in ambito relazionale e sociale. Pensiamo a tutti quei comportamenti che vengono messi in atto pensando solo alle proprie esigenze, tralasciando quelle altrui. Pensando solo alla propria situazione, non si presta attenzione alle esigenze di tutti gli altri. Tale comportamenti portano inevitabilmente a manifestazioni di disapprovazione da parte degli altri.
Occasionali errori egocentrici sono comprensibili e facilmente risolvibili ma bisogna stare attenti giacché un continuo comportamento egocentrico ci porta inevitabilmente al narcisismo, diventando una caratteristica molto più complessa e problematica.
Nel narcisismo infatti, si può anche comprendere il punto di vista altrui ma non lo si considera importante. I narcisisti possono irritarsi quando gli altri non riescono a vedere le cose dal loro punto di vista o non vogliono accettarlo in maniera incondizionata. In casi estremi, il narcisismo porta allo sfruttamento degli altri per il raggiungimento dei propri interessi.
Passare da un normale egocentrismo al narcisismo è cosa da poco. Attori, musicisti, conduttori televisivi che cominciano a ricevere l’attenzione dei media, sono particolarmente inclini ad assumere tendenze narcisistiche. Possono pian piano scoprire che la loro autostima diventa sempre più dipendente dall’avere una accettazione sociale. Al fine di proteggere il loro senso di sé sempre più instabile, hanno bisogno di circondarsi di ammiratori che lo mantengano stabile. Se passano inosservati possono sentirsi insignificanti fino a sperimentare emozioni molto negative come la depressione.
Anche alla gente comune può succedere che il bisogno di essere riconosciuti dagli altri diventi dominante e fondamentale nella propria vita emotiva. Per soddisfare questa esigenza attuano comportamenti quali ad esempio insistere per ricevere un trattamento speciale, lamentarsi quando gli altri non li capiscono, respingere e attaccare le persone che si ritengono essere di intralcio ai propri scopi. Esempio eclatante, l’importanza dei “like” o “followers” nelle reti sociali.

Rimaniamo un po’ egocentrici ma evitiamo di diventare narcisisti. Come?

1. Impariamo a riconoscere i propri comportamenti egocentrici. Verifichiamo se il proprio punto di vista interno influenzi negativamente nei nostri rapporti sociali.
2. Prendiamo in considerazione cosa provano le altre persone attraverso l’ascolto attivo empatico. In questo modo è possibile ampliare ed articolare la propria prospettiva.
3. Costruiamo un solido senso di noi stessi e della nostra autostima che ci consenta di auto premiarci, più che dipendere dall’approvazione o dall’attenzione da parte degli altri.
4. Esercitiamo il pensiero che contrasta l’egocentrismo: l’empatia. Proviamo a spiegare o capire qualcosa mettendoci nei panni di qualcuno diverso da noi, cerchiamo di immaginare cosa farebbe un’altra persona nella situazione che ci apprestiamo ad affrontare, e pensiamo alle conseguenze che il nostro comportamento può avere sugli altri.

“Cosa farei io senza di me?”
Mafalda

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