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12/09/2018

Una medicina per il nostro cervello che non ha controindicazioni…



Siamo travolti da rumori e suoni di ogni tipo, continuamente per tutto l’arco della nostra giornata. In più spesso sono rumori assordanti, invadenti e disturbanti che minano il nostro benessere. Anche nei momenti di divertimento, dobbiamo essere invasi da urla, strilli, musica ad altissimo volume. Rumori forti e invasivi che non ci permettono di concentrarci e di focalizzarci e gustarci il nostro presente. Il silenzio purtroppo non fa più parte delle nostre giornate. Il silenzio è considerato noia, bisogna evitarlo a tutti i costi.
Ma il nostro cervello ha un bisogno assoluto del silenzio. E’ una condizione che lo rilassa, che lo invita alla riflessione.
Ma ecco che queste attività cerebrali derivanti dal silenzio sono talmente temute da noi che cerchiamo di coprire la nostra giornata con ogni tipo di rumore assordante tutto per evitarlo. Per evitare riflettere, pensare, perché il nostro disagio, il nostro vuoto quotidiano la fa da padrone.
Anche quando siamo con altre persone non riusciamo a sostenere il silenzio per molto tempo e così cerchiamo di colmarlo con parole superficiali o senza senso. Il silenzio ci pesa perché non siamo più in grado di comunicare con esso, dobbiamo ricorrere alle parole altrimenti ci sentiamo persi. Per dialogare invece in modo sano con qualsiasi persona sono necessarie pause di silenzio in cui si riflette, momenti di silenzio in cui si ascolta. Solo così le parole possono essere costruttive. In caso contrario escono a raffica senza senso, solo con la pretesa di voler riempire un vuoto.
Talvolta capita che anche la nostra mente non riesca ad accogliere il silenzio e così pensieri e preoccupazioni invadono rumorosamente e continuamente la nostra vita e ci impediscono di assaporarci silenziosamente l’attimo che viviamo.
Il nostro cervello ha diritto al silenzio.
Dobbiamo riabituare al nostro cervello di iniziare ad assaporarne un pezzetto alla volta e a capire che non dobbiamo temerlo ma al contrario, amarlo. Il silenzio porta pace interiore, ci aiuta a rilassarci, a riflettere, ci permette di ascoltare i suoni della natura che nulla hanno a che fare con il rumore prepotente creato dall’uomo, ci costringe a fermarci e ad abbandonare la fretta.
La nostra vita dovrebbe essere avvolta per la maggior parte dal silenzio: gli animali in questo insegnano molto, loro vivono nel silenzio e solo quando è strettamente necessario decidono di emettere dei suoni. Addirittura il rumore che noi creiamo li disturba a tal punto da renderli disorientati, da dover fuggire.
Dovremmo riuscire a trovare un posto tranquillo per trascorrere un po’ di tempo di silenzio al giorno; bandire televisioni, radio e cellulari e dedicarci al silenzio per un po’ di tempo al giorno. Esso crea davvero un senso di benessere diffuso e quando si ritorna al rumore quest’ultimo diviene sempre più insopportabile.
Purtroppo siamo abituati al rumore, spesso non ci disturba e non riusciamo a cogliere l’effetto negativo che ha nelle nostre vite. Ma possiamo provare a rieducarci al silenzio. 
Una scelta ecologica contro l’inquinamento acustico, ma anche contro l’inquinamento esistenziale. Il silenzio è un’arte, che si può sperimentare, imparare e condividere. Riscoprire il silenzio significa ricostruire un rapporto diverso con il tempo e con la nostra propria esperienza di vita.




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