Siamo travolti da
rumori e suoni di ogni tipo, continuamente per tutto l’arco della nostra
giornata. In più spesso sono rumori assordanti, invadenti e disturbanti che
minano il nostro benessere. Anche nei momenti di divertimento, dobbiamo essere
invasi da urla, strilli, musica ad altissimo volume. Rumori forti e invasivi
che non ci permettono di concentrarci e di focalizzarci e gustarci il nostro
presente. Il silenzio purtroppo non fa più parte delle nostre giornate. Il
silenzio è considerato noia, bisogna evitarlo a tutti i costi.
Ma il nostro
cervello ha un bisogno assoluto del silenzio. E’ una condizione che lo rilassa,
che lo invita alla riflessione.
Ma ecco che queste
attività cerebrali derivanti dal silenzio sono talmente temute da noi che
cerchiamo di coprire la nostra giornata con ogni tipo di rumore assordante
tutto per evitarlo. Per evitare riflettere, pensare, perché il nostro disagio,
il nostro vuoto quotidiano la fa da padrone.
Anche quando siamo
con altre persone non riusciamo a sostenere il silenzio per molto tempo e così
cerchiamo di colmarlo con parole superficiali o senza senso. Il silenzio ci
pesa perché non siamo più in grado di comunicare con esso, dobbiamo ricorrere alle
parole altrimenti ci sentiamo persi. Per dialogare invece in modo sano con
qualsiasi persona sono necessarie pause di silenzio in cui si riflette, momenti
di silenzio in cui si ascolta. Solo così le parole possono essere costruttive.
In caso contrario escono a raffica senza senso, solo con la pretesa di voler
riempire un vuoto.
Talvolta capita che
anche la nostra mente non riesca ad accogliere il silenzio e così pensieri e
preoccupazioni invadono rumorosamente e continuamente la nostra vita e ci
impediscono di assaporarci silenziosamente l’attimo che viviamo.
Il nostro cervello ha diritto al silenzio.
Dobbiamo riabituare
al nostro cervello di iniziare ad assaporarne un pezzetto alla volta e a capire
che non dobbiamo temerlo ma al contrario, amarlo. Il silenzio porta pace
interiore, ci aiuta a rilassarci, a riflettere, ci permette di ascoltare i
suoni della natura che nulla hanno a che fare con il rumore prepotente creato
dall’uomo, ci costringe a fermarci e ad abbandonare la fretta.
La nostra vita
dovrebbe essere avvolta per la maggior parte dal silenzio: gli animali in
questo insegnano molto, loro vivono nel silenzio e solo quando è strettamente
necessario decidono di emettere dei suoni. Addirittura il rumore che noi
creiamo li disturba a tal punto da renderli disorientati, da dover fuggire.
Dovremmo riuscire a
trovare un posto tranquillo per trascorrere un po’ di tempo di silenzio al
giorno; bandire televisioni, radio e cellulari e dedicarci al silenzio per un po’
di tempo al giorno. Esso crea davvero un senso di benessere diffuso e quando si
ritorna al rumore quest’ultimo diviene sempre più insopportabile.
Purtroppo siamo
abituati al rumore, spesso non ci disturba e non riusciamo a cogliere l’effetto
negativo che ha nelle nostre vite. Ma possiamo provare a rieducarci al
silenzio.
Una scelta
ecologica contro l’inquinamento acustico, ma anche contro l’inquinamento
esistenziale. Il silenzio è un’arte, che si può sperimentare, imparare e
condividere. Riscoprire il silenzio significa ricostruire un rapporto diverso
con il tempo e con la nostra propria esperienza di vita.
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