Nel mio manuale
“Conversare Senza Conversare”, mi riferisco alla meravigliosa capacità che
abbiamo gli esseri umani di poter parlare. Il saper parlare è un dono che
acquisiamo sin dalla nascita, in maniera spontanea, senza che nessuno ci
insegni a farlo. Il saper conversare invece è una abilità non innata, che va
sviluppata. Il saper parlare non ci garantisce il saper conversare. (E lo si
può capire quotidianamente, purtroppo).
Lo stesso accade
con la capacità di attendere, di aspettare, la famosa e ancora troppo scarsa
pazienza.
Tutto e subito! Consumismo
= Fretta. Sin da piccoli siamo formati (o deformati) per desiderare sempre di
più (“Voglio di più! Non mi basta mai…”
– Jovanotti), qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo ancora, scatenando
competizione e sentimenti di frustrazione e di invidia verso tutti coloro che ci
circondano, anziché generare emozioni socialmente positive e costruttive.
Sin da bambini ci
si chiede di attendere, però quest’attesa non ci viene spiegata, non ci viene
educata. Il saper aspettare si impara, non è innato.
E’ nell’attesa
della realizzazione del nostro obiettivo che impariamo a gestire la
frustrazione alimentando l’autocontrollo e il rispetto per l’altro, importanti
virtù nella costruzione dell’uomo. Insegnare questo al bambino aiuta a
costruire un adulto consapevole. Il bambino saprà che per essere felice non ha
bisogno di ricevere ogni giorno un giocattolo nuovo e averne una camera piena,
ma di poche cose purché uniche e preziose.
Ogni abilità che
sviluppiamo nella nostra vita non avviene se non attraverso l’esperienza
diretta e ripetuta. La comprensione dell’atteggiamento corretto da tenere, permette
al bambino di innalzare la sua autostima. Essere in grado, da solo, dopo
tentativi ed errori, di formulare la giusta ipotesi e verificare che sia esatta.
Un tassello importante nella formazione del sé come essere capace.
Ad esempio, rispettare
i turni durante una conversazione è un ottimo esercizio di attesa e pazienza.
Dapprima sarà difficile, ma se riusciamo a stabilire dei momenti, il bambino
stesso ne uscirà soddisfatto e ricco di autostima perché nel momento in cui
arriverà il suo turno gli concederemo tutta l’attenzione che merita,
esattamente come faremmo con un adulto.
“Il concetto di
rispettare ed aspettare entra nella vita di ogni individuo come un’esperienza
che matura col passare del tempo.” Maria Montessori
*Avverbio napoletano = adesso, ora
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