Vivete la vita con la mente sgombra e il cuore aperto.
Se davvero vuoi aiutare le
persone, prima devi aiutare te stesso e lavorare sulle tue dinamiche interiori,
in qualunque modo ti risulti efficace allo scopo.
Fate pratica della “compassione universale”.
La compassione nei confronti di
chiunque, ovunque. La nostra capacità di pensare e di comportarci in modo
gentile nei confronti degli altri fa parte del nostro corredo biologico, e che
nel momento in cui decidiamo di darle la priorità, essa è in grado di giocare un ruolo fondamentale nelle
nostre vite.
Ripensate il modo in cui viene concepita l’istruzione.
Il senso della compassione innato
nel genere umano si palesa nella maggior parte dei neonati e dei bambini grazie
al loro desiderio di condividere e di essere reciprocamente gentili. Quella
priorità però comincia a svanire man mano che i ragazzini si trovano a passare
attraverso sistemi più competitivi come quello della scuola. Uno degli obiettivi
deve essere quello di creare un sistema d’istruzione che non si limiti a
sviluppare delle buone menti, ma delle persone buone. L’apprendimento sociale
ed emotivo dovrebbe essere valorizzato tanto quanto la bravura a scuola, da
insegnanti che preparino quelle giovani menti alle strade che dovranno percorrere.
Schieratevi contro le ingiustizie.
Vi è una chiara distinzione fra
l’essere compassionevoli e l’essere passivi. I tre pilastri di una “società
equa” includono correttezza, trasparenza e responsabilità, e quando ci si trova
di fronte all’ingiustizia quei valori spesso richiedono che si agisca. Non
otterremo alcun cambiamento limitandoci a manifestare la nostra partecipazione
morale alle vittime. Dobbiamo impegnarci, e prepararci ad essere la loro voce,
a offrire il nostro aiuto in un modo che potranno trovare di loro utilità, e
andare alla ricerca delle radici della corruzione così che possa essere
affrontata e trasformata.
Fate sì che la missione aziendale sia il genere umano.
I soldi non sono la chiave della
felicità, quindi perché dovremmo vivere all’interno di un’economia che alimenta
quell’idea? Il solo modo in cui il mondo degli affari può produrre del bene a
livello sociale è quello di prendere in considerazione il benessere di ciascun
cittadino del pianeta, invece di concentrarsi su un piccolo contingente di azionisti.
Dobbiamo ricalibrare la nostra percezione del profitto, del benessere e del
successo, affinché si includa fra essi questo senso di altruismo globale. Gli
affari potranno diventare una forza positiva quando sostituiranno l’interesse
egoistico con la compassione, e si adopereranno le proprie capacità e la
propria influenza per ridurre l’ineguaglianza economica invece di peggiorarla.
Date sempre una mano.
Molto spesso il modo migliore di
adoperare la propria intelligenza, la compassione e il talento è investirli in
qualcuno che abbia davvero bisogno del vostro aiuto. Questo compito risulterà probabilmente
scomodo, spingendovi a superare dei limiti che non avete mai incontrato prima,
ma anche questo è uno dei modi in cui vi renderete conto che le vostre azioni
potranno avere delle conseguenze concrete. Per agire come una forza coesa e
unita dobbiamo impegnarci per coloro che sono indifesi, disabili, impoveriti o
svantaggiati in modi che vanno ben oltre la loro capacità di reagire.
Fate la vostra parte nel guarire il pianeta
Invece di concentrarci sulle “impronte
dei nostri passi”, diamo maggiore potere alle “impronte delle nostre mani”, o
all’impatto che possiamo avere. Il benessere del genere umano dipende in
maniera diretta dal benessere della Terra, quindi dobbiamo compiere dei gesti
concreti per proteggerla così come facciamo con le nostre menti e i nostri
corpi. Diventando consapevoli dell’impatto delle nostre azioni, dei nostri
processi produttivi, dei nostri acquisti, potremo quindi orientarci alla
ricerca di nuove soluzioni ai problemi che le nostre vecchie abitudini hanno
creato.
Adoperate il vostro potere personale in nome del bene.
Se di fronte a conversazioni e
sfide difficili ci porremo con compassione e un senso di equilibrio allora
riusciremo a sostituire la solita mentalità del “noi contro di loro” con una
che tenga invece a mente che siamo tutti nella stessa barca. Le divisioni sono
solo illusioni, frammenti della nostra immaginazione, e conservano solo il
potere che scegliamo di attribuire loro. Se tutti riuscissimo a imparare ad
entrare vicendevolmente in contatto a un livello personale, potremmo sentirci
sorpresi dalle nostre capacità di liberarci dei pregiudizi, riconoscendo tante
delle somiglianze che condividiamo con i nostri presunti nemici.
Grazie Dalai Lama
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