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20/03/2016

Cervello: cose che fanno bene, cose che fanno male...

Attraverso tecniche di neuroimmagine, la scienza ha identificato alcune attività che modificano il cervello in modo permanente, cambiando la sua struttura, aumentando o riducendo la sua dimensione o alterando la chimica. 

Cose che fanno bene...
 
1. Leggere romanzi.
Leggere può trasformare la struttura di certe aree cerebrali. Ad esempio, le connessioni neurali nel lobo temporale, legate al linguaggio, e quelle nel solco centrale, legate all’attività motoria, aumentano dopo la lettura di un romanzo. Un altro lavoro suggerisce che romanzi di autori surrealisti creano nuovi schemi cerebrali che ci rendono più intelligenti.
2. Giocare videogiochi.
Uno studio ha dimostrato che giocare per circa 10 ore può modificare l’attività elettrica del cervello. I miglioramenti riguardano sia l’attenzione visiva, sia la capacità di ignorare le informazioni non rilevanti. In altre parole, i videogiochi d’azione possono aiutare lo sviluppo dell’attenzione selettiva spaziale, abilità che si rivela molto utile in diverse attività quotidiane.
3. Meditare.
Dopo aver meditato, il nostro cervello non è più lo stesso: dall’aumento della sostanza grigia nell’ippocampo che migliora la nostra memoria, alla riduzione del livello di cortisolo (l’ormone dello stress) e della sensazione di ansia, all’aumento del volume in aree connesse alla regolazione delle emozioni, alle emozioni positive e all’autocontrollo, fino al miglioramento della nostra capacità di prestare attenzione.
4. Praticare sport.
Allenare il nostro corpo può aumentare il volume dell’ippocampo, consentendoci una memoria migliore. L’attività fisica può anche aiutare il nostro cervello a invecchiare meglio, ovvero a non invecchiare troppo in fretta, e stimola anche la neuroplasticità, in quanto favorisce la crescita di nuove connessioni tra le cellule in varie aree corticali.
5. Imparare.
Imparare qualcosa di nuovo cambia la biochimica del nostro cervello: a livello delle connessioni tra neuroni, una proteina chiamata delta-catenina si lega a un acido grasso per permetterci di immagazzinare nuovi dati nella nostra memoria. Ma anche la struttura del cervello cambia: imparare una nuova lingua (vedi bilingui) o conoscere perfettamente le strade della nostra città per esempio, aumenta la sostanza grigia del nostro cervello (vedi tassisti).
6. Giocolare.
Riuscire a far ruotare nell’aria tre palline non è soltanto divertente, ma anche un importante stimolo cognitivo. Come dimostrato da uno studio, quest’attività produce cambiamenti nella sostanza bianca del cervello, a qualsiasi età. Dopo un allenamento di mezz’ora al giorno per sei settimane, si sono osservati cambiamenti visibili nei collegamenti cerebrali in aree correlate principalmente alla visione periferica, una capacità estremamente importante nella vita di tutti i giorni.

Cose che fanno male...

1. Accumulare troppi grassi.
Accumulare troppi grassi non solo è dannoso per il metabolismo, in quanto aumenta il rischio di problemi cardiaci, ipertensione e diabete, ma può essere nocivo anche per il cervello. Più alto l’indice di massa corporea, maggiore è il rischio di un rimpicciolimento del cervello con l’avanzare dell’età. Questo potrebbe renderci più inclini a sviluppare la demenza o il morbo di Alzheimer.
2. Dormire poco.
Tra i danni causati da una mancanza di sonno che abbiamo riportato qui, vi è senza dubbio anche il rimpicciolimento del nostro cervello. Questo può verificarsi in aree importanti come i lobi temporali, parietali e frontali, ovvero in quelle aree responsabili, tra l’altro, del linguaggio, del tatto, dell’equilibrio e della capacità di eseguire calcoli o prendere decisioni.
3. Sentire dolore cronico.
Per quanto si possa riuscire a convivere con la sofferenza perenne (fisica o psichica), il cervello comunque si altera. In modo particolare, l’area in cui si registrano le maggiori alterazioni delle connessioni neurali è la corteccia frontale, associata alla gestione delle emozioni. Se si prova dolore in qualsiasi momento, certe aree cerebrali sono continuamente attive, con il conseguente deterioramento ed eventuale morte di neuroni, che danneggiano in modo permanente il cervello causando anche disturbi del sonno e incapacità decisionale.
4. Fumare.
Quando pensiamo agli effetti del tabacco sulla nostra salute, non dobbiamo considerare solo i polmoni: la dipendenza dalla nicotina è pericolosa anche per il cervello. Ricercatori hanno infatti scoperto che il cervello dei fumatori presenta meno aminoacidi N-acetilaspartate (NNA) nella corteccia cingolata anteriore, la parte del cervello che elabora il piacere e il dolore. Bassi livelli di NAA sono connessi a disturbi psichiatrici come la schizofrenia o la demenza, così come la tendenza all’abuso di droghe.

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