Esistono due modi per essere
infelici. Uno è non ottenere quello che si desidera, l’altro è ottenerlo. Il
“desiderare” è per tutti un fenomeno complesso. Pensiamo che, se desideriamo
qualcosa, quando finalmente l’avremo ottenuta saremo soddisfatti. Ma non
funziona quasi mai così. “Ottenere quello che vogliamo non è sempre quello che vogliamo
veramente” - (David Cain). Quindi il consiglio sarebbe di non smettere mai di
desiderare.
La Neuroscienza afferma che
il meccanismo della ricompensa del nostro cervello è fatto in modo da darci una
scarica di dopamina non quando otteniamo quello che vogliamo, ma mentre stiamo
cercando di ottenerlo. La chimica ci ricompensa se manteniamo uno stato di
insoddisfazione. Dal punto di vista evoluzionistico, esso ha una sua logica:
chi è sempre irrequieto riesce meglio a propagare i suoi geni di chi è
tranquillo e soddisfatto.
Secondo il Buddismo, la
soluzione sarebbe smettere del tutto di desiderare. Un’alternativa immediata
più pratica potrebbe essere semplicemente ricordare che i desideri possono essere
fuorvianti per cui sarebbe molto più gratificante capire i nostri desideri che
non affannarci a soddisfarli.
Imparare a interrogarci e risponderci su che cosa vogliamo veramente...
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