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14/02/2018

Confermato: parlare due o più lingue protegge dall’Alzheimer


I ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano hanno identificato le basi neurologiche grazie a cui il cervello delle persone bilingui è in grado di compensare i danni causati della malattia di Alzheimer.
Le persone bilingui risultano più protette contro la demenza di Alzheimer, che si manifesta in questi individui in età più avanzata e con sintomi meno intensi. Parlare due lingue lungo l’arco della vita modifica infatti la funzione cerebrale, per quanto riguarda sia l’attività metabolica frontale sia la connettività tra specifiche aree del cervello, tanto da compensare i danni prodotti dalla malattia. I risultati dello studio rappresentano un contributo fondamentale alla ricerca dei fattori in grado di ritardare o contrastare una malattia ancora priva di cure farmacologiche efficaci.
L’essere bilingue può ritardare l’esordio di alcuni tipi di demenza senile fino a 5 anni. Tuttavia, i meccanismi neurobiologici che sottendono questo effetto protettivo sono ancora largamente sconosciuti. 
Negli studi, i pazienti bilingui affetti da demenza di Alzheimer sono risultati in media più anziani di 5 anni rispetto ai monolingui e hanno ottenuto punteggi più alti nei test cognitivi volti a valutare la memoria verbale e visuo-spaziale (la capacità di riconoscere luoghi e volti). Questo fenomeno è la prova che il bilinguismo costituisce una “riserva cognitiva” che funziona da difesa contro l’avanzare della demenza. 
Nello studio appena pubblicato, i ricercatori mostrano che il cervello dei pazienti che parlano due lingue, rispetto a quello dei pazienti monolingue, presenta una maggiore attività metabolica nelle strutture cerebrali frontali– implicate in compiti cognitivi complessi – e una maggiore connettività cerebrale in due importanti reti cerebrali che eseguono le funzioni di controllo cognitivo ed esecutivo.  Sarebbero anche questi meccanismi a garantire ai pazienti bilingue performance cognitive migliori a fronte della perdita di strutture e funzioni cerebrali importanti.
Attraverso un questionario sull’uso delle due lingue, lo studio dimostra inoltre che gli effetti positivi del bilinguismo dipendono anche dal livello di esposizione e di utilizzo delle due lingue. Confrontando i risultati del questionario, si osserva che più le due lingue sono utilizzate, maggiori sono gli effetti a livello cerebrale e migliore è la performance.

Il punto non è quindi conoscere due lingue, ma usarle costantemente in maniera attiva e durante tutto l’arco della vita.


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