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20/02/2018

Educhiamoci al silenzio, in silenzio…










“Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.” Buddha



Parlare di meno, ascoltarci di più. È un esercizio che bisogna praticare quotidianamente.

Le parole sono importanti per comunicare ma oggigiorno siamo giunti al punto che non riusciamo più a stare in silenzio che dev’essere riempito anche con le parole più inutili e insignificanti oppure offensive.
Parlare sempre, di tutto e di tutti e non fermarsi mai ci fa perdere una quantità di energia che potrebbe essere utilizzata in qualcos’altro di più costruttivo. Pettegolezzi, giudizi sugli altri, lamentele, critiche, sono tutti modi per riempire un grande vuoto, una grande insoddisfazione che c’è dentro di noi.
Tornare a vivere il silenzio senza sentire il bisogno impellente di riempirlo con qualsiasi spazzatura, senza timore ma con rispetto, curiosi di scoprire dove ci può condurre.
Ponderare bene le nostre parole, quelle dette ma anche quelle scritte; considerarle dei doni preziosi da regalare solo in certe occasioni. C’è sempre il tempo per condividere con gli altri, se lo si desidera, in modo pacato, fermo e presente.
Il parlare ha bisogno di energia: cerchiamo che quest’energia sia positiva. Per farlo dobbiamo prima di tutto attuare una faticosa opera di autoeducazione: dobbiamo imparare ad essere presenti, centrati, consapevoli. Dobbiamo imparare a evitare le parole superficiali, violente, brutte e inutili.
Un modo per esercitarsi al silenzio consapevole è quello di scegliere una giornata per stare in silenzio il più possibile. 

Provateci, ma non dite niente…

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