“Le parole hanno il potere
di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono
cambiare il mondo.”
Buddha
Parlare di meno, ascoltarci di più. È un esercizio che bisogna praticare quotidianamente.
Le parole sono importanti per comunicare ma oggigiorno siamo giunti al
punto che non riusciamo più a stare in silenzio che dev’essere riempito anche
con le parole più inutili e insignificanti oppure offensive.
Parlare sempre, di tutto e di tutti e non fermarsi mai ci fa perdere una
quantità di energia che potrebbe essere utilizzata in qualcos’altro di più
costruttivo. Pettegolezzi, giudizi sugli altri, lamentele, critiche, sono tutti
modi per riempire un grande vuoto, una grande insoddisfazione che c’è dentro di
noi.
Tornare a vivere il silenzio senza sentire il bisogno impellente di
riempirlo con qualsiasi spazzatura, senza timore ma con rispetto, curiosi di
scoprire dove ci può condurre.
Ponderare bene le nostre parole, quelle dette ma anche quelle scritte; considerarle
dei doni preziosi da regalare solo in certe occasioni. C’è sempre il tempo per
condividere con gli altri, se lo si desidera, in modo pacato, fermo e presente.
Il parlare ha bisogno di energia: cerchiamo che quest’energia sia positiva.
Per farlo dobbiamo prima di tutto attuare una faticosa opera di autoeducazione:
dobbiamo imparare ad essere presenti, centrati, consapevoli. Dobbiamo imparare
a evitare le parole superficiali, violente, brutte e inutili.
Un modo per esercitarsi al silenzio consapevole è quello di scegliere una
giornata per stare in silenzio il più possibile.
Provateci, ma non dite niente…
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