I solitari vedono le cose in maniera differente dagli altri...
A stabilirlo è
un recente studio pubblicato su “Journal
of Cognitive Neuroscience” secondo il quale la regione del cervello
chiamata corpo striato che viene
attivato da stimoli associati alla ricompensa, è meno attiva nelle persone
solitarie.
Tuttavia il cervello delle persone solitarie è molto più attivo durante le interazioni
sociali; riesce a reagire più velocemente e a cogliere sfumature o particolari
che sfuggono agli altri. Peraltro i solitari possono anche vantare di possedere
una intelligenza artistica più sviluppata giacché l’arte in tutte le sue
espressioni ha bisogno della solitudine per svilupparsi.
Le persone solitarie godono anche di una buona intelligenza emozionale che conferisce
una notevole capacità di adattamento alle diverse situazioni della vita. La
loro sensibilità infatti gioca un ruolo fondamentale: riconoscono più
velocemente situazioni di emergenza e corrono subito ai ripari. Inoltre lo
studio conclude che i solitari anche se molto selettivi, siano amici
particolarmente leali e che si circondino di una ristretta (molto ristretta) schiera
di persone con le quali stabiliscono un vincolo affettivo solido.
Le persone solitarie hanno anche una maggiore considerazione di se stessi e
delle proprie capacità, e nonostante siano perfettamente in grado di
relazionarsi con gli altri, preferiscono farlo poco e focalizzare meglio la
loro attenzione per scegliersi una stretta cerchia di persone fidate a cui
concedere la propria amicizia. Questo perché si è osservato che chi preferisce
stare solo abbia degli standard piuttosto elevati nella scelta delle persone da
frequentare.
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