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20/06/2018

Soli o da soli?








I solitari vedono le cose in maniera differente dagli altri...


A stabilirlo è un recente studio pubblicato su “Journal of Cognitive Neuroscience” secondo il quale la regione del cervello chiamata corpo striato che viene attivato da stimoli associati alla ricompensa, è meno attiva nelle persone solitarie.
Tuttavia il cervello delle persone solitarie è molto più attivo durante le interazioni sociali; riesce a reagire più velocemente e a cogliere sfumature o particolari che sfuggono agli altri. Peraltro i solitari possono anche vantare di possedere una intelligenza artistica più sviluppata giacché l’arte in tutte le sue espressioni ha bisogno della solitudine per svilupparsi.
Le persone solitarie godono anche di una buona intelligenza emozionale che conferisce una notevole capacità di adattamento alle diverse situazioni della vita. La loro sensibilità infatti gioca un ruolo fondamentale: riconoscono più velocemente situazioni di emergenza e corrono subito ai ripari. Inoltre lo studio conclude che i solitari anche se molto selettivi, siano amici particolarmente leali e che si circondino di una ristretta (molto ristretta) schiera di persone con le quali stabiliscono un vincolo affettivo solido.
Le persone solitarie hanno anche una maggiore considerazione di se stessi e delle proprie capacità, e nonostante siano perfettamente in grado di relazionarsi con gli altri, preferiscono farlo poco e focalizzare meglio la loro attenzione per scegliersi una stretta cerchia di persone fidate a cui concedere la propria amicizia. Questo perché si è osservato che chi preferisce stare solo abbia degli standard piuttosto elevati nella scelta delle persone da frequentare.














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