Uno studio recente (che sicuramente farà
discutere) afferma che il nostro cervello con qualche bicchierino in più avrebbe
una maggiore capacità di risoluzione di problemi (problem solving) attraverso connessioni neuronali più rapide e
creative: due “soft skills” oggi molto apprezzate.
Lo studio in questione è stato condotto dal
professor Andrew Jarosz del Dipartimento di Psicologia della Mississippi State
University, e pubblicato dalla Harvard Business Review.
Un gruppo di studenti dell’ateneo statunitense ha
bevuto dei cocktail con vodka a intervalli regolari fino a che il livello di
alcol nel sangue non è arrivato a superare la soglia legale.
I giovani un po’ brilli, hanno saputo rispondere
alle domande di un test creativo meglio dei compagni sobri. Essi sono stati
capaci di fare associazioni di pensiero prima degli altri e hanno presentato
soluzioni più fantasiose alle questioni che gli sono state sottoposte.
“Abbiamo scoperto che le
persone sbronze hanno risolto da due a tre problemi in più rispetto a quelle
sobrie: hanno presentato le loro risposte con maggiore rapidità, entro il
limite di tempo di un minuto per domanda, che è forse ancora più sorprendente.”
L’ubriachezza fa perdere la concentrazione e
questo lo sappiamo ma giustamente questa perdita di focalizzazione, in un
processo creativo, risulta essere un aiuto e non un ostacolo. L’alcol
aiuterebbe a liberare inventiva e immaginazione perché calma la mente e aprendo
i canali inibitori, renderebbe il cervello più creativo. Quando il nostro
cervello si concentra sulla risoluzione di un problema, spesso si blocca e non
riesce a trovare altre soluzioni. L’alcol permetterebbe di attingere alla mente
inconscia e così di trovare strade alternative.
Lo studio parla di “qualche bicchierino” - (dovuto
chiarimento…).
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