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25/01/2016

¿Dónde se aprende mejor un nuevo idioma? ¡En casa!

Hablar en casa otro idioma distinto del habitual es un privilegio que acelera el aprendizaje. Los resultados del Estudio Europeo de Competencia Lingüística en Idioma Extranjero (ESCL) demuestran que aprender idiomas en el entorno familiar es la mejor manera de lograr una perfecta inmersión lingüística. 
1. Imitación. Desde que somos muy pequeños, aprendemos por imitación, y tomamos como referencia todo aquello que vemos en nuestro entorno familiar. La recomendación es repetir y nombrar lo que hacemos de manera que podamos relacionar acción y palabra.
2. Naturalidad. Hablando en casa se suprime la sensación de "obligatoriedad" que lleva aparejado el aprendizaje de otro idioma en el ámbito académico, ya que son la necesidad y el deseo de interactuar con su entorno los que nos induce a usarlo para ser comprendido y atendido.  El resultado dependerá de la naturalidad y la tranquilidad con la que se introduzca el nuevo idioma.
3. Facilidad para el aprendizaje. En casa se aprende y en el aula se consolida. Al contrario de lo que pasa habitualmente, las clases se convierten en el lugar en el que ponemos en práctica lo aprendido en casa. Así nos sumergimos en un aprendizaje natural y favorecemos el reconocimiento posterior en clase al identificar algo que se ha visto u oído con anterioridad.  
4. Contextualización. El vocabulario que aprendemos en casa está siempre contextualizado por lo que desarrollamos la capacidad de pensar directamente en el idioma extranjero, combatiendo la tendencia que a veces existe a traducir al propio idioma el mensaje recibido.
Practicar idiomas en el propio hogar es un buen método para estrechar lazos, al crear un espacio íntimo de comprensión y complicidad entre los componentes familiares. Por eso es fundamental que toda la familia esté implicada en el aprendizaje de otro idioma. Cuanto mayor sea el grado de inmersión en el idioma que estamos aprendiendo, mejor será su comprensión y más rápido será su aprendizaje.   

23/01/2016

Spaced repetition: to learn more in less time.


There are fundamental differences in how brains and computers process and store information. Computers store whatever information they are told to store. The brain, however, is something we have very little direct control over. We have no more direct control over how much of a textbook we can remember. The second major difference between the brain and a computer is in how information is processed. It’s tempting to think our memories are stored as discrete “files” somewhere in the brain. We might imagine that when we remember an event in our lives, or a piece of information we studied, we’re “opening” that file. But science tells us this isn’t true. A “memory” doesn’t exist in any one place in the brain, but is an emergent feature of many different parts of the brain firing in a certain way. When we learn something, it isn’t stored in a single location, but is instantly scattered across many different regions of the brain. Finally, the brain has limitations that are, at least for now, impossible to overcome. Studies have consistently shown that we can only remember five to seven new pieces of information at a time. It’s fascinating research, but it also has practical implications for how we should learn. Any effective approach to learning has to be developed with the brain’s inherent limitations in mind. Similarly, we know that the brain preferentially stores information it deems to be important. It strengthens and consolidates memories of things it encounters regularly and frequently. So spaced repetition makes a lot of sense. Spaced repetition is simple, but highly effective because it deliberately hacks the way your brain works. It forces learning to be effortful, and like muscles, the brain responds to that stimulus by strengthening the connections between nerve cells. By spacing the intervals out, you are further exercising these connections each time. It produces long-term, durable retention of knowledge. The way we think about health has been revolutionized by our growing evidence of how the body works. Yet the way most of us approach learning remains the same as it has for centuries. Spaced repetition is just one of the ways we can become evidence-based learners, allowing us to learn more in less time.

18/01/2016

Mindfulness:una piena consapevolezza migliora il nostro mondo relazionale.

La mindfulness è un metodo di allenamento mentale progressivo, che stabilizza ed educa la facoltà dell’attenzione, consentendoci di accostarci verso il presente in modo libero e accettante. Coltivare la consapevolezza con sé stessi, in coppia e sul lavoro. Nello specifico, la mindfulness serve a promuovere il benessere psicologico ed aumentare la capacità di fronteggiare lo stress. L’esercizio di mindfulness più semplice è la pratica sul corpo, o body scan, che rappresenta la perfetta esemplificazione di cosa possa significare dirigere l’attenzione e accettare sé stessi così come si è. Il flusso dell’attenzione viene rivolto alle sensazioni fisiche. Si parte dal basso e si osservano le diverse parti scorrendo verso l’alto. A volte durante il body scan si avvertono sensazioni nitide e ben definite, come un dolore, una pressione, una vibrazione. Altre volte, da alcune parti del corpo, proviene solo un vago sentire, oppure non proviene nulla. Questo non ha importanza: l’esercizio non consiste nel cercare a ogni costo di percepire qualcosa, ma nel soffermarci su quello che c’è nel campo di coscienza corporea accorgendoci delle sensazioni che sorgono, permangono, si intensificano, si affievoliscono, svaniscono. Il body scan peraltro è molto utile anche quando ci si sente pieni di pensieri e preoccupazioni: basta infatti sedersi per un solo minuto e prestare attenzione al proprio corpo, per fare in modo che i pensieri diventino meno opprimenti. La mindfulness funziona solo se l’attenzione viene direzionata in modo non giudicante, e ci insegna ad accettare la vita così come è ora, noi stessi così come siamo, e gli altri (anche le persone che non ci piacciono) così come sono, ovvero simili, tanto simili a noi. Smettendo di giudicare effettuiamo un cambiamento nel guardare a chi ci sta accanto. Nella coppia, quando riusciamo a non farci condizionare dai pregiudizi, possiamo riscoprire la bellezza e il mistero insiti nel nostro/a compagno/a, che a volte diamo un po’ per scontato. Il processo di centratura su di sé, inoltre, consente di proteggersi dal rischio delle dipendenze affettive. Seduta dopo seduta impariamo a rispettare noi stessi e a chiedere altrettanto alla nostra coppia. Il potere gentile della mindfulness costituisce uno strumento efficace non solo per eliminare lo stress e sviluppare una mente più serena e attiva, ma anche per migliorare il rapporto con il mondo esterno e con le altre persone. Decidere di praticare la mindfulness rappresenta una scelta importante, che incide, delicatamente ma significativamente, su diversi aspetti della propria vita. Si tratta di un percorso davvero coinvolgente, che può durare qualche settimana, qualche mese, o un’esistenza intera, in cui innescheremo una serie di processi psicologici sottili e significativi. Quello della consapevolezza è, infatti, un cammino che, pur procedendo a piccoli passi, produce un cambiamento che alla fine si mostra radicale, benefico e durevole. E tu? Ne sei consapevole?


15/01/2016

Leggere fa bene!



1) Leggere è democratico. Non avete bisogno di essere laureati, o di essere ricchi. Dovete solo sedervi (o anche no) e lasciarvi andare. Non serve essere in forma o avere una attrezzatura costosa e nemmeno uscire di casa. Per leggere basta leggere. 
2) Leggere è economico. Il Mondo è pieno di libri che potete leggere spendendo praticamente nulla (ebook, in rete, biblioteche, bancarelle dell’usato). 
3) Leggere è una buona abitudine. Il cervello è un muscolo, e va utilizzato spesso se lo si vuole mantenere in forma. La lettura aiuta. 
4) Se volete leggere avete un sacco di gente che vi consiglia. La rete è strapiena di gente appassionata e disinteressata pronta a fornire consigli. Se volete leggere trovate subito un sacco di amici pronti a fornirvi le loro opinioni. 
5) Potete leggere ovunque e comunque. Quelli che “il profumo della carta” o quelli che “sul tablet o sul Kindle”. Tutti e due hanno ragione. L’importante è leggere: 1.000 titoli sull’ebook o scegliere un “usato” dal sapore antico. Avete più opzioni e ciò è meraviglioso. 
6) Potete darvi delle arie. Tra amici, colleghi o parenti. Non troppe ma un minimo consentito sì, senz’altro aiuta all’autostima. 
7) La lettura si adatta al vostro umore. Se siete tristi e volete tirarvi su, se siete allegri e volete essere ancora più allegri, c’è sempre il libro adatto per voi. 
8) Leggere vi aiuta a addormentarvi meglio. Dopo una o due pagine il vostro caro libro vi scivola dalle mani e vi cade sul naso facendovi pure male ma voi siete già troppo addormentati per rendervene conto. 
9) Quando vi prende, vi prende. Telefilm, videogiochi, film nulla si paragona a un libro che vi ha preso veramente. 
10) Non sapete cosa vi perdete. La miglior cosa che potete dire a chi non legge. 
Ma voi? Leggete?
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