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05/10/2016

Il “Fun Factor”. Il meccanismo dell'apprendimento attraverso il divertimento...


La Didattica è sempre più ricettiva verso spunti provenienti da tutto l'universo dei giochi

Il gioco funziona perché ha uno stretto rapporto con la Emozione. Impariamo soltanto ciò che ci emoziona. Questo è in sostanza il segreto del gioco nella didattica. Inoltre il gioco permette un coinvolgimento più ampio della classe, sviluppando Empatia fra gli studenti e l’insegnante. Il gioco è lingua universale, ha una base di comunicazione che riesce ad andare al di là delle regole e quindi avvicina, favorisce il contatto.

Purtroppo l'approccio ludico continua a incontrare resistenze ataviche sia tra insegnanti che tra genitori. Il voto visto come massima certezza di valutazione, spaventa i ragazzi ed è un acerrimo nemico del gioco.

Studiare per il voto sviluppa una Motivazione Estrinseca (evitare una punizione – vincere un premio – accontentare i genitori) prevalendo sulla Motivazione Intrinseca (soddisfare i propri interessi).

Sappiamo che il nostro cervello è restio alle modifiche; ad esso piacciono le abitudini e gli insegnanti in genere non sfuggono da questa realtà. Energie aggiuntive, tempo, sforzo, autocritica sono alcuni degli elementi che aiutano al rafforzamento delle resistenze senza sottovalutare che il Sistema Scuola attraverso molteplici fattori, demotiva gli insegnanti. Non si riuscirà mai a fare una riforma scolastica vera, efficace ed efficiente se non si prendono in considerazione gli insegnanti, oggi considerati manovalanza sia dalla Scuola che dai genitori e in molti casi, dagli stessi studenti.

Una classe con un clima ludico, gioioso, basata sulla fiducia, dove l’educatore (contento, soddisfatto, preso in considerazione dal Sistema) viene visto come un amico che ci prende per mano e non come un giustiziere con l'arma del voto, è senz'altro una classe dove ci si sta meglio, si insegna meglio, si impara meglio.

Osserviamo i bambini, esperti in Apprendimento. Loro acquisiscono competenze fin da piccolissimi attraverso un sistema di gioco, una catena di domande. Quando li mandiamo a scuola, smettono di imparare in questo modo perché sono intimoriti da una struttura che confonde serietà con seriosità, la sostanza con la forma.

La Didattica deve essere seria ma non per questo cupa, noiosa, pesante.




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